Le opinioni dei lettori | |
L'opinione di 62camillo | 16-02-2016 |
Un libro elegante, come gli abiti della signora Hepburn Il solito dilemma se sia meglio il film o se, viceversa, la preferenza vada al libro qui si risolve subito con un sonoro ex aequo. Difficile parlare, infatti, male di una pellicola, quando dietro c'è un mostro sacro come Blake Edwards e la scena (oltre al gatto) è tutta per l'attrice più elegante ed affascinante di tutti i tempi. Quella Audrey Hepburn che, tanto per non farci mancare niente, si è anche distinta a fianco dell'UNICEF e si è permessa di fare una vita "normale", come quando, come racconta il figlio, si mettevano in fila al cinema, a Roma, per acquistare i biglietti. (Assessori e sottosegretari imparino).
Chi ha seguito, come me, il percorso inverso rispetto a quello canonico e, quindi, ha prima visto (varie volte) il film e poi letto il libro, già dalle prime pagine, ha dovuto mettere in soffitta una certa supponenza, scoprendo una scrittura fluida, efficace, mai esagerata. Proprio come gli splendidi abiti della Signora Hepburn. Lo consiglio vivamente a chi, per esempio, intende disintossicarsi da uno di quei libri monstre che si devono leggere a tutti i costi, in modo da saperne parlare nei salotti. Dove, difficilmente, vi chiederanno di Truman Capote e, meno che mai, di Colazione da Tiffany. E dove vi consiglio di non confessare mai che avete pianto per il povero Gatto. | |