Mattatoio Bagheria
Autore:
Drago Vincenzo
Editore:
Plumelia
Collana:
Prezzo:
15,00 €
Data pubblicazione: 10/01/2018
Pagine: 262
EAN: 9788898731428
Genere: Saggi
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Conosci il tuo villaggio e conoscerai il mondo intero. E se non il mondo intero, almeno una parte significativa di esso. Questo sembra avere tenuto insieme, e sostenuto nel tempo, con una pervicacia che talvolta ha rasentato l’ostinazione, la ricerca storica, sociologica e documentaria di Enzo Drago, volta a porre in luce - forse a esporre davanti agli occhi di chi non vede o non vuole vedere - le logiche da mattatoio del villaggio-Bagheria.
Oggetto del suo studio sono state le vicende politiche, economiche e criminali nel villaggio-mattatoio durante il secolo breve, con un’attenzione particolare a ciò che succede tra il 1913 e il 1927. Due decenni, o poco più, costellati da omicidi di maffia dal chiaro significato politico. Assassinii perpetrati con metodi e procedure che diventano ben presto “sistema”, in una scia di sangue che non si arresterà nei decenni successivi. Nemmeno il fascismo - nonostante l’operazione repressiva del Prefettissimo Cesare Mori - fornirà una logica alternativa a quella, già ben strutturata, da western alla siciliana del villaggio. Qui infatti si stava giocando - a partire almeno dal processo alla setta dei Fratuzzi negli anni Settanta dell’800 - e continuerà a giocarsi una interminabile guerra di posizione che vede coinvolti, con inquietante coefficiente di invarianza, i medesimi attori: famiglie borghesi e possidenti, istituzioni politiche e Consigli di amministrazione bancari, Sindaci e notai, notabili delle professioni scientifiche e imprendibili banditi, homines novi e pretacci di Santa Romana Chiesa.
Ne esce fuori un racconto a tinte fosche da cui esonda, come in un noir ben orchestrato, una irredimibile rete di complicità e di connivenze nella quale si annida il singolare genius loci di Bagheria: il familismo criminale.
Note Biografiche
Vincenzo Drago (1938-2017) figlio di Pasquale e Graziella Buttitta. Fu il “fratello maggiore” di tutta la generazione del ’68 bagherese, attorno al foglio “I Mostri”.
Segretario della sezione comunista e consigliere comunale fu anima e braccio della commissione consiliare sugli abusi edilizi (1966). Venne radiato, con altri, dal PCI da Occhetto e dovette lasciare Bagheria per Reggio Emilia, dove lavorò nel settore sanitario. Ritornato, fondò, diresse, scrisse e diffuse “il Paese” e “il nuovo Paese”.
Negli ultimi anni l’impegno di tutta la sua vita politica e giornalistica contro la mafia diventò anche ricerca storiografica e ha prodotto questo libro che, curato dalla famiglia e da qualche amico, ne è il risultato.