Oltre la rottamazione
Autore:
Renzi Matteo
Editore:
Mondadori
Collana: Strade blu saggi
Prezzo:
15,00 €
Data pubblicazione: 20/05/2013
Pagine: 120
EAN: 9788804632986
Genere: Politica scienze politiche
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Al momento dell’elezione del Presidente della Repubblica, il PD è andato in tanti pezzi. Prima la fronda sul nome di Marini, poi i cento franchi tiratori su Romano Prodi, hanno mostrato le divisioni interne al partito e la vulnerabilità di un soggetto politico che da grande favorito non ha vinto le elezioni, non ha trovato un nome condiviso per il Colle e per oltre due mesi – fino al varo del governo Letta – è stato incapace di uscire da uno stallo rivelatosi dannoso per l’Italia. In questo scenario, lo sconfitto alle primarie è risultato vincente nel paese reale. La novità della proposta politica di Matteo Renzi – osteggiata in ogni modo all’interno del partito – è apparsa maggioritaria nel corpo elettorale. La “rottamazione” propugnata dal sindaco di Firenze non si è rivelata solo uno slogan, una formula per archiviare i leader di una stagione politica opaca, ma la chiave di un nuovo modo di fare politica. Dentro il Paese e fuori dai palazzi, vicino alle realtà produttive e lontano dalle consorterie parassitarie, attento al mondo del lavoro e oltre le divisioni sociali, «perché fare politica è il desiderio di mettersi nel proprio cuore i sogni e i pensieri dell’altro». Adesso è il momento di andare “oltre”. Oltre la rottamazione, che in buona parte si è compiuta, dentro e fuori dal PD, proprio per merito del sindaco di Firenze e delle sue battaglie. Oltre «le facce tristi, il professionismo e le giacche grigie». Oltre la lentezza e i riti di quella cattiva politica che non ci possiamo più permettere. E Matteo Renzi lo fa in questo libro, con stile fresco e veloce, tracciando i confini di un’Italia «che non è conservatrice, che combatte i privilegi, che è di buona volontà e che non ha paura di rischiare». È una bella Italia, un Paese ideale per cui è giusto si torni alla politica, perché non è tutto da buttare, perché «l’Italia ha un’anima. E non vuole perderla, se vuole offrire un futuro ai giovani».