Kaori Yuki, in questa storia breve, riesce ad orchestrare un intrigante gioco di scambi d’identità e colpi di scena che hanno come fulcro un personaggio carismatico che, però, preferirebbe essere chiunque fuorché se stesso.
L’atmosfera cupa della vicenda (comunque alleggerita da alcune gag), è supportata da uno stile grafico accattivante, soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione dei personaggi, tra acconciature e abiti molto curati e che, spesso, riprendono le mode più conosciute in patria.
Un esempio del suo stile è la stessa illustrazione di copertina in cui un occhio e le mani (di cui una scheletrica) di Kaine fanno capolino dalla cerniera semi aperta di un sacco per la conservazione dei cadaveri.
Il resto del volume è composto da altri racconti, due commedie romantiche e un giallo (Magical Mystery Tour, Un’arancia a orologeria e Tokyo Pop) realizzati dall’autrice da ragazza. Lo si può notare dal tratto diverso e meno moderno, dalla caratterizzazione più ingenua dei personaggi. Restano comunque letture piacevoli, anche se non memorabili né allo stesso livello del racconto che da il titolo al volume.
Inoltre, la casa editrice italiana Planet Manga, ha annunciato che la collana Kaori Yuki Presenta (di cui Kaine fa parte) sarà ristampata con illustrazioni a colori e senso di lettura giapponese. Per adesso, sono stati ristampati i primi due volumi della serie (Favole Crudeli e Gravel Kingdom).
Cleide Lanzetta
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