Italiani voltagabbana
Autore:
Bruno Vespa
Editore:
Mondadori
Collana: I libri di Bruno Vespa
Prezzo:
20,00 €
Data pubblicazione: 06/11/2014
Pagine: 300
EAN: 9788804645894
Genere: Politica, scienze politiche
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Fino all’autunno del 2013 Matteo Renzi era solo, attaccato più all’interno che all’esterno del suo partito. Nel giro di pochi mesi, molti dei suoi avversari hanno voltato gabbana, sono diventati renziani, e alcuni fanno parte della squadra di governo. Dopo la clamorosa vittoria del Pd alle elezioni europee del maggio 2014, un folto gruppo della classe dirigente del paese si è messo a disposizione del presidente del Consiglio, sperando di conquistare un ruolo di primo piano. «Ma visto che da noi non cambiava niente, l’ondata di renzismo è improvvisamente cessata» racconta il premier nel lungo colloquio accordato a Bruno Vespa per questo libro. I voltagabbana sono una costante della storia nazionale. Dal Risorgimento, quando venivamo accusati di vincere le guerre con i soldati degli altri, alla prima guerra mondiale quando in nome del «sacro egoismo» a un certo punto ci trovammo a combattere a fianco delle due fazioni opposte, per scegliere infine quella vincente. Mussolini, che voltò gabbana come interventista prima della Grande Guerra, si alleò con Hitler nella seconda. Alla caduta del fascismo, i voltagabbana furono milioni. E sulla pagina dell’8 settembre 1943 è ancora aperto il dibattito. Nella Prima Repubblica i politici cambiavano spesso corrente (specie nella Dc) piuttosto che partito, ma i tradimenti più clamorosi furono senza dubbio quelli di molti dirigenti socialisti nei confronti di Craxi. Tuttavia, il trionfo dei voltagabbana si è avuto nella Seconda Repubblica e all’alba della Terza, quella che stiamo vivendo con la riforma costituzionale. Centinaia di parlamentari hanno cambiato casacca con sconcertante disinvoltura e diversi governi sono nati e caduti con il contributo decisivo dei «senza vergogna». Berlusconi e Prodi ne sono stati le vittime principali. In Italiani voltagabbana, Vespa dipinge un affresco del costume nazionale, rileggendo la storia e la cronaca sotto un’angolazione umanissima, anche se assai poco lusinghiera.