Il maxiprocesso venticinque anni dopo. Memoriale del presidente
Autore:
Giordano Alfonso
Editore:
Bonanno
Collana: Storia e politica
Prezzo:
28,00 €
Data pubblicazione: 09/12/2011
Pagine: 260
EAN: 9788877968456
Genere: Criminalita', mafia, carceri
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Il lettore si chiederà certamente perché io abbia tanto tardato (un quarto di secolo) a scrivere di un processo che tanto ha inciso sulla mia vita, molto più, certamente, di quanto abbia influito sulla mia carriera, come ritengo che in fondo sarebbe stato giusto. Le cause sono state molteplici e forse non tutte chiare alla mia stessa comprensione. La prima è certamente identificabile con una crisi di rigetto nei confronti della materia che mi aveva costretto ad uno studio quasi triennale, intervallato da un corredo di ansie, di patemi, di delusioni, di terribili interrogativi, di speranze e di timori. Una seconda, la sensazione, fortissima, che il sacrificio non indifferente cui mi ero sottoposto col solo scopo di compiere il mio dovere ( ma essendo il solo ad avere il coraggio di assumermi quell'incarico, come in questo libro è dimostrato) non era stato convenientemente apprezzato nelle sfere che avrebbero avuto il dovere di tenerne conto. Infine, una terza: che il lavoro (cui non mi sono mai sottratto) molteplice e vario, della mia professione di giudice, impegnandomi sino allo spasimo,non mi aveva dato il tempo di voltarmi indietro, di meditare su un passato allora molto più recente. Il collocamento in pensione mi ha fornito, in séguito, il tempo e la voglia di por mano ad un'indagine retrospettiva, la quale m'era stata più volte prospettata e richiesta dalla gente più disparata che, inascoltata, mi aveva spronato a scrivere su quell'avvenimento, certamente indimenticabile, della mia vita. Solo adesso, con lo scopo di contribuire all'esattezza storica dei fatti, io, non più oppresso dal riservo professionale, posso interloquire su alcuni episodi importanti di quel processo. Son certo d'averlo fatto nel modo più chiaro e sincero. Ma in ogni caso la fatica non indifferente cui mi sono sobbarcato, oggi mi ha messo in condizione di poter finalmente dire - come l'Abate di Clairveaux -: “ego liberavi animam meam!”
